Perché è difficile affrontare un cambiamento?

Perché è difficile affrontare un cambiamento?

Una delle certezze della nostra vita è il cambiamento, eppure riconoscerlo o muoversi per ottenerlo non è così scontato.

“ Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.

Lavoisier

Tutto è in continuo cambiamento, il mondo che ci circonda, talvolta noi stessi, anche quello che crediamo immutabile!

Come ci ricorda Lavoisier, la trasformazione è una condizione imprescindibile dell’esistenza: che si tratti delle stagioni della natura, delle fasi del ciclo di vita degli esseri umani o dei mutamenti attorno a noi, tutto cambia continuamente

Cosa significa “cambiamento”?

Ciascuno può attribuire un personale significato alla parola cambiamento, a seconda della connotazione emotiva che ad esso associa.

Ognuno di noi, oggi, è il risultato della sua storia pregressa e, di conseguenza, di tutti gli apprendimenti di cui è stato protagonista nella sua vita.

Di certo, ti sarà capitato di conoscere persone che amano cambiare di continuo e che sono eccitate dalle trasformazioni che la vita gli pone, mentre altre ne sono terrorizzate.

È ovvio che, per chi ritiene piacevoli le sensazioni connesse ai cambiamenti, essi avranno valenza positiva, saranno ben accetti e auspicabili nella propria vita.

Al contrario, per chi invece percepisce minaccia, paura e apprensione, quando si trova dinanzi ai cambiamenti, essi saranno sempre temuti ed evitati.

Pertanto, il tono emotivo, con cui carichiamo le situazioni, dipenderà da precedenti esperienze similari avvenute nel passato.

Perché è tanto difficile cambiare?

Beh, i motivi possono essere tanti, sicuramente si tende a sentirsi a proprio agio o a provare sofferenza, nei confronti di un cambiamento, in funzione alla storia personale.

Ricordando poi, che alla base di ogni agito, vi è un bisogno che funge da spinta propulsiva, in questo caso possiamo dire che  il bisogno di sicurezza, può rendere difficile un percorso di trasformazione.

Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose la teoria della gerarchia dei bisogni umani e individuò come bisogni basilari – subito dopo quelli fisiologici –  i bisogni di sicurezza protezione e stabilità, ponendoli nella seconda posizione della sua famosa piramide dei bisogni.

A causa di questa innata necessità di stabilità e prevedibilità, che ha origini evolutive e deriva dal nostro sistema di protezione e adattamento, siamo soliti creare abitudini che rafforzano il senso di sicurezza, ma contrastano fortemente il non noto.

In parole più semplici nonostante il cambiamento sia naturale, spesso è osteggiato e non immediato, a causa dell’innato bisogno di sicurezza proprio di ognuno!

Quali sono i principali fattori di resistenza al cambiamento?

Un cambiamento presuppone, in un modo o in un altro, un salto del vuoto.

Richiede di abbandonare determinate certezze, di rinunciare alla protezione rassicurante di certi schemi e di accettare e accogliere delle novità nella propria vita.

La resistenza al cambiamento può essere dovuta a tanti fattori diversi, in generale si può dire che tutti derivano da: una predisposizione personale e dalla paura dell’ignoto.

Come ho già detto in precedenza, ci sono personalità più disponibili alle trasformazioni, mentre altre restano legate più facilmente a ciò che conoscono.

Molte volte cambiare significa accettare di perdere una parte di sé o qualcosa che si ha, che, nonostante generi sofferenza, dà comunque quella protezione cui ci si aggrappa, semplicemente perché è conosciuto e rassicurante.

La paura di tutto quello che non si conosce e l’incertezza che ne deriva è forse uno dei principali fattori di resistenza al cambiamento.

È difficile rinunciare e lasciare qualcosa che ci fa sentire al sicuro in nome di altro di cui poco si sa.

Da questi due fattori principali derivano altri come:

– Senso d’inadeguatezza e paura del fallimento.

Credere di non avere competenze o abilità necessarie per affrontare un cambiamento, genera un profondo senso d’inadeguatezza che porta a resistergli.

La poca fiducia nelle proprie capacità e la paura del fallimento impediscono di fare affidamento sulle proprie potenzialità.

Questa convinzione di “non essere capace”  o  del fallimento certo, non permette di adoperarsi per affrontare il cambiamento, di cui magari se ne riconosce la necessità.

– Abitudini

L’aver fatto le cose, in un determinato modo per molto tempo, genera delle abitudini che si radicano nella mente.

Questo è un fattore positivo per quelle abitudini che possiamo definire sane, ma è sicuramente un fattore negativo quando genera resistenza nei confronti di un cambiamento che potrebbe portare un miglioramento.

Si finisce col fare sempre metodicamente le stesse cose, chiudendosi a nuove opportunità.

Restare legati a modelli di comportamento, di pensiero o modi di relazionarsi che impediscono di fare quello che veramente si vuole, porta a rinunciare a intraprendere la strada verso un cambiamento.

– Comfort zone

Accade anche di non sentire alcuna necessità di un cambiamento.

Questo succede soprattutto quando ci si “chiude” nella propria comfort zone, cioè quello spazio mentale e fisico, in cui tutto va bene, non ci sono rischi, è tutto sotto controllo e che quindi ci offre la scusa perfetta per non fare, non crescere..non cambiare..

Pensare che le cose che si hanno, funzionino così come sono, non offre una ragione per cambiarle, perché costituiscono un porto sicuro difficile da abbandonare.

Senza rendersene conto ci si chiude a tutto ciò che può essere al di fuori di questa zona, compreso ciò che potrebbe portare miglioramento alla propria vita.

Restare aggrappati alla propria comfort zone, perché in apparenza è meno faticoso che affrontare situazioni nuove, significa sottrarsi all’assunzione di responsabilità che la scelta di cambiare comporta.

– Negazione

In altri casi si sente la necessità del cambiamento, ma la difficoltà del cammino da intraprendere genera frustrazione ancor prima di iniziare.

In queste circostanze può accadere che la resistenza al cambiamento sia inconscia.

Si tende ad adottare un meccanismo di difesa che impedisce questa trasformazione e ci si trova ad affrontare una sorta di inconsapevolezza dei propri bisogni.

Il più delle volte, pur di non riorganizzare la propria vita in funzione di un cambiamento, si evita la realizzazione dei propri bisogni, persino negandoli a se stessi.

– Pretesa

Spesso si ritiene che ciò di cui si ha bisogno provenga dall’esterno.

In questi casi ci si approccia al cambiamento con l’idea che prima o poi arriverà da sé, in modo indipendente dalla propria volontà o dalle proprie azioni.

La pretesa che il cambiamento arriverà nella propria vita senza sforzo induce a non muoversi per ottenerlo, e quindi a resistergli!

Cambiamento e psicoterapia

Si potrebbe pensare che con la giusta motivazione questi fattori di resistenza potrebbero essere superati.

In molti casi, purtroppo, non basta.

Se qualcosa come la paura si affaccia lungo il cammino, allora la sola motivazione non è necessaria a superare la resistenza al cambiamento.

È in casi come questi che entra in gioco la psicoterapia.

Compito di uno psicologo è quello di accompagnare l’individuo in un percorso di consapevolezza e conoscenza di sé.

In psicoterapia, il cambiamento è il cuore del lavoro e rappresenta, sicuramente, l’aspetto più impegnativo attorno al quale si svolge un percorso di crescita.

Accettare e accogliere il cambiamento ha un enorme impatto sullo sviluppo personale.

Cambiare porta a una maggiore pienezza di vita, a un livello di soddisfazione più elevato e al superamento di credenze e automatismi responsabili di comportamenti disfunzionali.

Per questo si può dire che il cambiamento è sempre un’opportunità per scoprire se stessi.

Per adesso mi fermo qui, sicuramente l’argomento merita approfondimenti, di cui parlerò nei prossimi articoli!

Intanto, se vuoi, puoi raccontarmi le tue esperienze in merito al cambiamento tramite il modulo Contatti , sarò felice di risponderti.

Inoltre, se vuoi, puoi seguire le mie pagine Facebook –  Dott.ssa Mariangela De Rogatis –  e Instagram – @balance_psi – dove troverai consigli e spunti di riflessione per la tua crescita personale e il tuo benessere psicofisico.

Ricorda:  È sempre il momento giusto per prendersi cura di sé, sentirsi meglio si può!

Grazie e a presto!

Dott.ssa Mariangela De Rogatis, Psicologa-Psicoterapeuta

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